Un tempo i mezzi digitali erano solo  computer e scanner. Oggi sono anche macchine fotografiche, tavolette grafiche, tablet, smartphone.  
Posso lavorare a una immagine nel mio studio come in metropolitana o sul divano (e senza macchiarmi di colore) .  L'immagine la pu
ò vedere chiunque se la condivido in rete. Non è cambiato solo il mezzo col quale produco immagini. Sono cambiati i tempi, i  modi, le occasioni, le finalità della produzione e, ovviamente,  le modalità di fruizione.

E' cambiata la velocità, siamo cambiati noi.
Digital: "fatto con mezzi digitali" 
Ho cominciato a produrre lavori digitali nei primi anni 80. In mancanza di software adeguato, mi improvvisai programmatore in basic. Di quei lontani lavori e del programma che li realizzava resta qualche nastro con un file grafico leggibile solo dal mio vecchio Spectrum48, ma sono troppo pigro per montarlo ancora, e d'altra parte la risoluzione era così bassa che oggi sarebbe inguardabile.
Ho invece conservato traccia di alcuni file grafici realizzati con un personal che montava il DOS6 ed aveva, miracolosamente, 256 colori. Il software era uno dei primi prodotti dalla Autodesk, e permetteva gi
à sofisticate operazioni. Quelli che vedete in alto sono due esempi (il formato rotondo è stato aggiunto in seguito, all'epoca sarebbe stato impensabile). La data dovrebbe essere il 1987 o il 1988. 
Passiamo all'oggi.
Un po' di storia
L'immagine di base è sempre  la foto di un mio  lavoro tradizionale, al quale aggiungo, con diversi tipi di trasparenza, altri elementi, sempre presi da mie opere preesistenti, oppure  realizzati appositamente.  

Una elaborazione è, a tutti gli effetti, un mio quadro, realizzato con mezzi digitali. 
Tre tipologie di prodotti, che ho chiamato:


1  Elaborazioni digitali
Per realizzare un paesaggio digitale, parto da una foto (solitamente paesaggi urbani)   utilizzando i miei lavori tradizionali come filtri  per arricchire la figurazione: il mio obiettivo è rendere meno banale l'apparenza, meno semplice e più stimolante la lettura dell'immagine.
2  Paesaggi digitali

Questo tipo di lavori
è cominciato come un divertimento; poi gradualmente mi sono accorto che rielaborare una foto (anche un banale selfie) può servire a descrivere e ad approfondire la personalità di un soggetto.
Scelta accurata dell'ambientazione e degli sfondi, variazioni cromatiche e di texture, spesso  millimetrici ritocchi e leggere correzioni ai tratti del volto sono gli strumenti di questo lavoro.
Ritratti digitali

Domanda legittima, anche se a mio avviso un po' fuori dal tempo. La sento aleggiare talvolta, anche se di solito ci si vergogna un po' a porla così chiaramente.

Provo a rispondere, volutamente, nei termini più tradizionali.

 

Le opzioni dei moderni programmi grafici sono molto articolate, ma restano il mezzo espressivo tipico degli illustratori, con tutti i  limiti che il termine - e la relativa connotazione - comportano.

 

Chiaramente, non è il mio caso.  Io uso il computer o il tablet come mezzi per mischiare le carte, per complicare le cose, per aggiungere qualcosa a ciò che già esiste, sia esso un mio quadro o un banale selfie.

L'opzione che uso di più in questi programmi è la sovrapposizione in trasparenza: la applico con  filtri realizzati a mano, da me. Molti di questi filtri potrebbero essere - e non pochi sono effettivamente - dei veri e propri quadri. La seconda opzione è, ovviamente, il disegno . Tablet e computer diventano così dei complicati pennelli che io manovro così come faccio con i pennelli tradizionali.

 

Con questa contaminazione di mezzi, ibridi e flessibilissimi, le possibilità espressive e il grado di libertà crescono in misura notevole. Parallelemente crescono anche la difficoltà e l'impegno richiesto.

 

Non si tratta quindi di azioni meccaniche, di algoritmi da programmare, come l'uso del mezzo informatico potrebbe far pensare (e come sarebbe comunque perfettamente legittimo per un artista).   Questa mia tecnica richiede, esattamente come nella pittura tradizionale coordinazione occhio-mano, intuizione, controllo diretto della forma, del segno, dei colori.

 

E, per rispondere alla domanda iniziale: si, anche in senso stretto, in senso tradizionale, penso di poter dire che questa è arte.

 

 

Ma è arte, se è fatta col computer?